ETICHETTA COME STIMOLATORE DI OSSITOCINA
Non importa che vino produci, a scaffale sarà sempre una comune fermentazione alcolica, totale o parziale dell’uva; più precisamente una soluzione idroalcolica formata da sostanze contenute negli acidi di uva e da prodotti provenienti dalla fermentazione del mosto e delle vinacce.
Il consumatore non è interessato a questo poiché il vino si beve prima con gli occhi che con la bocca, l’utente è più attratto dall’estetica della bottiglia che dalle informazioni tecniche e spesso è anche disposto a spendere qualcosa in più per una bottiglia bella, oltre che per una bottiglia buona.
Avere la consapevolezza che una bottiglia con un’etichetta attraente è molto più che un bell’oggetto è il segno del valore di un’azienda, con molta probabilità vino e moda non sono così lontani perché la qualità si riveste sempre in bellezza.
Il vino è emozione, l’identità visiva del vino deve raccontare la sua storia, essere riconoscibile e memorizzabile; un cliente normale viene colpito da una bella etichetta, magari nota che costa anche poco e sintetizza: “Bottiglia bella, non costa molto, questo è il vino che cercavo…”.
Lo psicologo svedese Bruno Laeng, in occasione del seminario “Come comunicare il vino” afferma che i risultati sono chiari: l’occhio intrattiene molto più sulla grafica del packaging che sui dati del vino.
Il consumatore è diventato una macchina emotiva, avere la consapevolezza che una bottiglia abbia un’etichetta attraente è molto più considerevole che avere tra le mani un buon vino; migliore è l’etichetta, migliore sembra il gusto del vino all’interno.
Creare empatia è quindi essenziale nel processo decisionale di acquisto, dal punto di vista della chimica viene posta l’attenzione all’ossitocina, ormone dell’amore e della socialità, prodotto sia dagli uomini che dalle donne in seguito a stimoli olfattivi, visivi e tattili.
Il neurologo Donald Calne afferma che la ragione porta a pensare, le emozioni portano all’azione; queste nuove strategie non possono essere ignorate nella promozione del vino; possiamo quindi pensare di incrementare le vendite grazie alle emozioni delle persone ponendo attenzione al neuromarketing che studia i processi decisionali di acquisto dei consumatori utilizzando tecniche di neurologia e psicologia.
Un facile esempio risale nel 2004, lo scienziato Montague fece un’esperimento mettendo a confronto due famosi brand: Coca cola vs Pepsi; diede ai volontari una degustazione di entrambe le bibite senza che sapessero quale fosse una e quale l’altra, successivamente conoscendo i brand.
Venne notato che, se gli utenti non conoscevano i brand preferivano la Pepsi e si attivavano le zone relazionate al sistema di ricompensa del cervello, nel secondo caso la conoscenza dei brand portava a preferire Coca Cola oltre che a mettere in funzione la zona del cervello che si occupa dell’autostima e delle emozioni positive. La conclusione ci fa capire come un corretto sviluppo del brand e dell’immagine nell’immaginario dei consumatori siano più importanti del prodotto stesso, è l’emozione a vincere.
Possiamo considerare l’etichetta del vino come uno stimolatore di ossitocina, importante capire che in questo piccolo spazio limitato dovrà emergere l’identità dell’azienda del brand, la storia del vino, i legami con il terroir e inoltre uno stile grafico, curato e semplice capace di attirare ed emozionare il consumatore facendo trasmettere i valori dell’azienda.
Spesso le etichette “fai da te” risultano incomprensibili, non valorizzano al 100% la storia dell’azienda e non suscitano emozioni, il compito di Kreattiva sta nel riuscire a comunicare con piccoli trucchi visibili l’essenza del vino e facendo emergere la stessa passione e professionalità riservata alla produzione del vino, affinché questa renda il vino attraente e riesca a sedurre il consumatore.
Colori, simbologie, forme, tipografia devono rendere al brand un identità unica e memorizzabile.
La sfida di oggi è differenziarsi nel miglior modo, spesso a scaffale si vedono molte etichette uguali, basta coprire il logo dell’azienda e diventano sostituibili tra loro; purtroppo non ci rendiamo conto come sia indispensabile investire in comunicazione per aumentare la visibilità del brand e aumentare il business: il vino italiano è ricco di storia, tradizione e cultura e noi abbiamo l’obbligo di valorizzare questo patrimonio.